L'impetigine e i bambini
L’impetigine è un’infezione superficiale della pelle causata da batteri (streptococco e stafilococco). Questi batteri sono presenti normalmente sulla nostra pelle, pronti ad approfittare di un indebolimento delle barriere protettive (per esempio: una zona intaccata da punture di insetti, da tagli, graffi, o altre infezioni cutanee) per moltiplicarsi velocemente.

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L’impetigine è un’infezione altamente contagiosa (si può trasmettere toccando le lesioni), che interessa più frequentemente bambini di età compresa tra 2 e 5 anni. Si manifesta con la comparsa di piccole zone rosse della pelle in rilievo che si trasformano prima in vescicole contenente un liquido torbido e poi in croste marroncino-giallastre. Le zone più colpite sono il viso (prevalentemente intorno a bocca e naso), le gambe e le braccia.
Nelle zone interessate il bambino può avvertire prurito. Se non trattata adeguatamente l’impetigine può espandersi rapidamente occupando una vasta superficie del corpo, o in alcuni casi peggiorare con infezioni più gravi che possono provocare la formazione di ascessi o colpire organi interni (come il rene). Le parti di pelle in cui si sviluppa l'infezione possono restare più chiare per alcuni mesi, anche dopo la guarigione.
E’ il pediatra a diagnosticare un’impetigine e a prescrivere i farmaci più efficaci che andranno assunti seguendo scrupolosamente le indicazioni. Il trattamento prevede una terapia locale con pomate antibiotiche; nelle forme estese o resistenti, gli antibiotici vanno invece somministrati per via orale. Anche i soggetti che vivono a contatto con il bambino ammalato devono essere controllati, data la contagiosità dell’infezione.
Il bambino che frequenta l’asilo nido o la scuola materna dovrà stare a casa per 24 ore dall’inizio della somministrazione orale dell’antibiotico o 48 nel caso si usino pomate. Al trattamento farmacologico bisogna comunque associare una serie di norme igieniche e di comportamento:
- frizionare delicatamente le parti colpite con acqua e sapone neutro, rompendo le vesciche e rimuovendo tutte le croste
- lavarsi bene le mani dopo ogni trattamento (c'è il rischio di diffondere l'infezione ad altre parti del corpo)
- lavare spesso le mani del bambino; mantenere sempre le unghie corte e prestare attenzione affinché non tocchi o gratti le parti infette;
- lavare e disinfettare lenzuola, asciugamani, tovaglioli, fazzoletti e tutti gli indumenti venuti a contatto delle croste, ma soprattutto non sono da usare in comune con altre persone, fino a guarigione
Se l’infezione non migliora dopo tre giorni dall’inizio del trattamento o la temperatura sale oltre i 38 °C, consultare nuovamente il pediatra.
A cura del Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell'Istituo Mario Negri di Milano
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