Il controllo degli sfinteri (l'uso del vasino)
Le mamme danno molta importanza alla tappa dello sviluppo del loro bambino in cui comincia a "tenersi pulito" e ad avvisare prima di fare pipì o popò. Non hanno torto, perché il controllo degli sfinteri rappresenta un traguardo che riempie di orgoglio e di gioia i genitori che vedono il loro piccolo diventare grande. E anche perché vengono alleggeriti di un fastidioso lavoro quotidiano. È tuttavia importante saper aspettare, senza eccessiva fretta, che il piccolo decida da solo nel rispetto dei propri personali ritmi di crescita e di sviluppo psicomotorio.

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Contenete il desiderio di spingere il bambino all'uso del vasino. Purtroppo succede spesso che la mamma si svegli un bel mattino e dica: "Ormai sei grande e quindi devi usare il vasino". È sbagliato! Non deve essere una decisione dell'adulto, ma una naturale tappa evolutiva del bambino. A quale età il bambino comincia a controllare gli sfinteri? Raramente prima del 20° mese di vita. Da questa età in poi, raggiunge una sufficiente maturità, che può indurlo ai primi tentativi di controllo degli sfinteri.
Questa conquista gli consente di accrescere la fiducia in se stesso e aumenta il piacere che egli trae dal proprio corpo. In questa situazione dovete offrirgli un'affettuosa collaborazione e non una rigida costrizione. Il bambino deve essere aiutato e deve poter contare sulla vostra fiducia, che gli è essenziale per coltivare quel sentimento di autostima indispensabile per sentirsi sicuro nelle sfide che deve e dovrà affrontare per crescere. Ha bisogno di comprensione e di tempo per perfezionare le proprie acquisizioni. In un primo tempo raggiunge il controllo diurno e successivamente, anche dopo molti mesi, il controllo notturno. Tuttavia sono frequenti momenti di crisi, specialmente quando il bambino è turbato da qualche problema. Per esempio la nascita di un fratellino, l'inserimento al nido o alla scuola materna. In conclusione il bambino tra il 2° e il 3° anno di vita impara a controllare gli sfinteri. Evitate di forzarlo, ma accompagnatelo in questa sua conquista con delicatezza e con rispetto, trasformandola in un gioco e non in un compito. Se dopo il 3° anno continua a sporcarsi di giorno e di notte consultate il medico.
Enuresi
Alcuni bambini continuano a bagnarsi durante la notte per parecchi anni (taluni fino alla età prepuberale). In questi casi si parla di enuresi notturna. L'enuresi, specialmente all'inizio, è più un problema dei genitori che del bambino. Oltre i 5-6 anni lo diventa anche per il bambino. Questo fenomeno, rarissimamente dovuto ad anomalie fisiche, è quasi sempre espressione di una difficoltà psicologica a crescere del bambino ed è legato alla sua variabilità emozionale. Sarebbe un grave errore rimproverarlo o trattarlo come un malato. Quasi sempre riuscirà a risolvere da solo con gradualità il suo piccolo, innocente, anche se fastidioso, problema; soprattutto se non sarà colpevolizzato, ma aiutato. Credo che in molti casi siano inutili sia i farmaci sia le strategie messe in atto per fronteggiare il problema (sedativi, sveglie notturne, non bere da una certa ora in poi ecc.), talvolta sono addirittura controproducenti. È un errore far sentire il bambino un "diverso". Quando mi portano un bambino che presenta enuresi, gli confesso che ne vedo moltissimi e che il suo problema è molto comune a tanti altri bambini, che però non lo dicono. Quando il problema dura molto, fino all'età in cui i bambini iniziano una vita sociale (gite scolastiche, inviti a dormire a casa di amici), sarà utile consultare centri specializzati per avere indicazioni sul comportamento da tenere.
Giuseppe Ferrari
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